Lacrime polari 

Si tormentava a le dita delle mani, come se volesse torcerle e plasmarle. 

– c’è una cosa che devo dirti… 

Pausa. Di un secondo, o forse di minuti. 

Il fiato sospeso, il tempo immobile, il mondo tutt’intorno in pausa e dentro la tempesta, i brividi. 

Lui attendeva, gli tremava leggermente il labbro inferiore. 

– io… Io non… Io non credo sia giusto… Per entrambi lo dico, forse dovremmo prenderci una pausa. 

Piombò il gelo, un velo sottile di brina sul cuore, le caddero due lacrime polari. 

– hai ragione

Solo questo Matteo riuscì a dire, avrebbe voluto stringerla e dirle che lo avrebbero superato, che lui c’era, che non poteva sopportare che quel dolore li dividerle. 

– io non ce la faccio, ogni volta che ti guardo ci penso. So che non è colpa tua, ci ho provato e non mi perdonerò mai per questo. 

-scusa, scusa scusa scusa, io non volevo, io non sapevo, mi odio ogni giorno. 

-non devi, non è colpa tua, ma io non riesco più a stare con te, continuo a pensarci, rivivo quei momenti senza sosta. 

– Laura io ti amo. 

– anche io ti amo ma devo ricominciare ad amare me stessa ed andare oltre. Se solo non fossi venuta con te, se solo fossi restata a casa, ora… Ora sarebbe tutto diverso, ma non sono stata abbastanza forte, non lo sono adesso. 

-no! Non dirlo, tu hai lottato, tu hai fatto tutto ciò che potevi. 

Si guardarono, entrambi erano stravolti, come due sopravvissuti, come due reduci di guerra che non torneranno più gli stessi. 

Lui le si avvicinò, la abbracciò dolcemente e le diede un bacio sulla fronte. 

Restarono così, Matteo con le labbra poggiate su di lei e Laura che piangeva piano con piccoli sobbalzi. 

Sapevano che era un addio ma anche che sarebbero rimasti incatenati per sempre l’uno all’altra.

Annina Botta 

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