Occhi da uccellino 

Ho conosciuto un sacco di persone. 

Se mettessimo in fila tutti quelli con cui abbiamo parlato quanto sarebbe lunga? 

Da qui all’altro capo del mondo, diventerebbe un ponte, un’unione. 

Eppure non te ne ricordi neanche la metà, a me per dire, ne è rimasta impressa una. 

No, non un figo da paura con gli occhi azzurri. 

Era una signora anziana al supermercato. 

L’ho accompagnata fino a casa portandole le buste.

Era, come dire, era soave. 

Fiera e delicata. 

Le tremava la voce e mi ha raccontato dei suoi malanni. 

Aveva gli occhi di un uccellino, avete presente quegli occhi scuri e neri come un pozzo? Erano vispi e velati di tristezza. 

Le avrei voluto dire che qualunque cosa avessero visto doveva essere bellissima e tremenda.

La avrei voluta abbracciare ma non l’ho fatto. 

Ogni tanto mi torna in mente quella signora, non è strano? Che fra tutte le persone che incontriamo, senza un motivo preciso, una ci resti più di altre?

Ho parlato con gente per serate intere nei locali e non avrei saputo dire che faccia avevano dopo cinque minuti. 

Invece quella donna anziana a distanza di un sacco di tempo la riconoscerei fra mille.

Annina Botta 

4 pensieri su “Occhi da uccellino 

  1. Bellissimo ricordo, grazie per averlo condiviso! 🙂 Forse è vero che certe persone ci colpiscono imprimendo un solco profondo nel nostro animo… e penso che sia una sensazione stupenda, non credi? 😉 Buona giornata, Annina! ❤

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  2. A me è successa una cosa analoga, con una signora incontrata sull’autobus. Mi ha lasciato un messaggio, e non l’ho più vista, ma non ha mancato di dirmi che era la prima volta che iniziava a conversare con una sconosciuta sull’autobus: probabilmente il suo compito era recapitarmi quel messaggio!

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