La filosofia del cappellaio matto

​San Valentino non mi è mai piaciuto.  È lo stesso principio del compleanno.  Non mi piace l’idea che qualcuno abbia un pensiero “imposto”  da una ricorrenza.  Che sia un augurio o un regalo.  Può essere fatto col cuore ma non è spontaneo.  È fatto in virtù di quella determinata data.  Adoro i buon non compleanni,  quei giorni qualsiasi in cui senza un motivo pensi a qualcuno e vuoi dimostrargli il tuo affetto,  la gratitudine che provi per averlo nella tua vita.  Magari vai a fare la spesa,  vedi le caramelle gommose e ti viene in mente quell’amico golosissimo a cui farebbero un gran piacere.  È una cavolata,  un piccolo gesto,  però totalmente spontaneo.  Fatto solo per il piacere di celebrare quella persona.  E il bello è che un buon non compleanno o un buon non San Valentino può essere ogni giorno.  È intenso,  è vero,  è un impulso autentico e puro.  Ecco perché li amo.

Annina Botta 

36 pensieri su “La filosofia del cappellaio matto

  1. A me invece piace fare i regali a Natale, comprare la torta e soffiare sulle candeline il giorno del compleanno, mi piacciono le formalità perchè formalismo non significa ipocrisia, significa che abbiamo scelto dei segni da usare tutti insieme per festeggiare nei giorni stabiliti tutti insieme 🙂

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  2. Meta’ d’accordo e metà’ no…..
    Gli obblighi sono antipatici , ma festeggiare qualcosa tutti insieme a me fa piacere ….tipo: oggi riposiamo tutti…..
    Non mi piace per niente l’8 marzo , ma San Valentino può essere un pretesto per usare una gentilezza in più al proprio partner…..senza dispendio di denaro.
    Ciao!

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  3. Anche per me è sempre stato così, vuoi perché tanto le ricorrenze non le ricordo(compresa la mia!) e vuoi perché non mi è mai piaciuto il dover festeggiare per forza.La spontaneità invece ecco , quella si che mi piace!

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  4. È il mio stesso identico pensiero.
    Non c’è cosa che odi di più del dover festeggiare – per forza – eventi che nemmeno mi interessano. Purtroppo, però, si è persa questa “usanza” del gesto spontaneo… quando mi capita di fare un regalo a qualcuno fuori dalle feste vengo guardata come se avessi fatto qualcosa di stranissimo e mi viene chiesto perché l’ho fatto ._.
    C’è da dire anche che con alcune persone che mi asterrò dal citare le feste sono gli unici momenti in cui è possibile fare qualcosa di “diverso” dal solito ._.

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    1. Io ho contagiato un po’ di amici con questa filosofia. Magari gli portavo un fermaglio per i capelli, la Nutella, una sciocchezza, un bigliettino, così senza motivo apparente e inizialmente ci restavano straniti ma adesso lo apprezzano tanto e anzi lo fanno a loro volta coi loro cari. Poi, come dici tu, vi sono persone estremamente inquadrate con le quali solo nelle ricorrenze si riesce a creare un contatto diverso

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  5. L’unica cosa intelligente di questa ricorrenza secondo me è stata ricordare ancora una volta quanto sia grave il problema della violenza sulle donne. Si lo so, andrebbe fatto ogni giorno, al fine cambiare la mentalità di tante donne (non certo per farla pensare diversamente a molti uomini !), ma certe cose è bene sottolinearle con la penna rossa due, tre, quattromila volte (penso anche alla “Giornata della Memoria”, per esempio).
    Insomma: amarsi di più un giorno all’anno lo vedo assolutamente ridicolo, fermarsi per riflettere la vedo invece come qualcosa di importante.
    Per quanto mi riguarda, credo che il 14 febbraio nuocia gravemente alla salute di molti single (fra cui il sottoscritto, lo ammetto !) più che rappresentare una festa per gli innamorati, ma come sempre e come in tutto, ognuno la veda come meglio crede. Bisogna essere sempre LIBERI di amare qualsiasi cosa ci piaccia/emozioni, fregandocene dei luoghi comuni e di ciò che pensano gli altri. Morale: Bel post ! P.S. Salutami la luna 🙂

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    1. Io lo ammetto, sono una romantica, questo San Valentino l’ho passato da single ma non mi pesa. Eppure sono fresca di rottura. In coppia non l’ho mai festeggiato. Ho ricordi bellissimi e romantici di serate totalmente improvvisate, personalmente le preferisco. Per quanto riguarda il sottolineare certe date, come appunto la giornata della memoria o contro la violenza sulle donne concordo. Servono a risvegliare le coscienze, almeno per un giorno, su tematiche fondamentali. Di chi solitamente non si pone il problema. Anche se mi lasciano ugualmente un retrogusto amaro, più che altro perché mi rendo conto di quanti per tutto il resto dell’anno se ne fregano.

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